SUL VULCANO di Gianfranco Pannone – un documentario sul Vesuvio…e i vesuviani
Il rapporto inscindibile tra i vesuviani e il loro Vulcano
Una delle opere documentaristiche più suggestive degli ultimi anni… “Sul Vulcano” del regista napoletano Gianfranco Pannone è “un film bello e struggente, che indaga con delicatezza ma in profondità il rapporto inscindibile, cresciuto all’ombra del Vesuvio, tra l’uomo e l’ineluttabilità della catastrofe“, citando Giovanni Fasanella.
Il documentario parte dal racconto di Maria, Matteo e Yole: tre vite ai piedi del Vesuvio, in un luogo unico al mondo, ricco di miti, storia ed evocazioni letterarie. Maria, che vive e lavora in un’azienda florovivaistica ai piedi di una villa vesuviana in abbandono, “coltiva” anche le proprie curiosità intellettuali ed è una custode discreta del vulcano. Matteo, pittore di talento, rimette in gioco le sue opere fatte con la lava, testimonianza di un legame profondo con la terra da cui non si è mai staccato. Yole, cantante “neomelodica”, vive la propria libertà di giovane donna conciliandola con un’autentica devozione per la Madonna, espressione popolare di un sacro che ha sempre caratterizzato il Vesuvio, da Dioniso/Bacco a San Gennaro.
E se il proverbiale fatalismo partenopeo, dietro cui vive ancora oggi una diffusa devozione religiosa, derivasse proprio dalla presenza del vulcano, che per ben due millenni ha dato e preso alla gente che vive sotto di lui? Ma oggi chi è più pericoloso? Il Vesuvio, che potrebbe risvegliarsi da un momento all’altro, o l’uomo, che in meno di cent’anni ha prodotto danni d’ogni genere? E sorge spontanea un’altra domanda: com’è stato possibile, tra case abusive e discariche d’ogni genere, produrre tanta bruttezza in così tanta bellezza?
Il Vesuvio nella Storia e nella Letteratura
Tra storie di vite vissute, preziosi materiali d’archivio ed evocazioni letterarie che vanno da Giordano Bruno al Marchese De Sade, da Giacomo Leopardi a Curzio Malaparte e che rivivono grazie alle voci di Toni Servillo, Andrea Renzi, Roberto De Francesco, Iaia Forte, Aniello Arena, Fabrizio Gifuni, Enzo Moscato, Renato Carpentieri, Donatella Finocchiaro, Leo Gullotta, Ciro Carlo Fico, Guenda Goria…
Gianfranco Pannone prova a dare un senso a una “terra pazza” che infine rappresenta tutti noi.