“PIEDONE – uno sbirro a Napoli” – Salvatore Esposito erede di Bud Spencer per la serie Sky in onda a dicembre
Un nuovo detective indaga tra le vie di Napoli: i suoi modi indisciplinati, il suo carattere irascibile e la sua stessa stazza – nonché il suo cuore d’oro – ricordano un poliziotto che ha già combattuto il crimine nella stessa città diversi anni prima. Ma oggi tutto è cambiato…
Dal 2 dicembre su Sky andrà in onda “Piedone – uno sbirro a Napoli” una serie di genere poliziesco, con toni da commedia, diretta da Alessio Maria Federici. Suddivisa in 4 episodi, che si possono considerare veri e propri film, la serie ha come protagonisti Salvatore Esposito nel ruolo di Vincenzo Palmieri, un ispettore di polizia erede spirituale del commissario Rizzo reso immortale da Bud Spencer con l’ormai mitica tetralogia di “Piedone” di Steno, Silvia D’Amico in quello della commissaria Sonia Ascarelli, capo del distaccamento di Polizia al porto di Napoli, e Fabio Balsamo nei panni dell’ispettore aggiunto Michele Noviello.
“Piedone – uno sbirro a Napoli“, prodotta da Sky Studios, Wildside, società del gruppo Fremantle e Titanus Production, società del gruppo Titanus e scritta da Peppe Fiore, Salvatore Esposito, Giuseppe Pedersoli, Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Jacopo Sonnino, ha come ambientazione principale il Porto di Napoli e soprattutto la Casa del Portuale, nella storia il commissariato dei protagonisti.
Tra le altre location l’Università Parthenope, la sede della Città Metropolitana, il Presidio Ospedaliero “Cardinale Ascalesi”, il Comune di Sant’Antimo, oltre agli esterni cittadini di Napoli e a molti altri luoghi simbolici della Campania.
Piedone – uno sbirro a Napoli
Vincenzo Palmieri è un ispettore di polizia che viene dalla strada e appartiene alla strada. Proprio come il suo mentore, l’ispettore Rizzo, il mitico Piedone, da cui ha imparato tutto. In polizia dicono che è irregolare, indisciplinato, scorbutico: tutto vero, ma compensa con il talento. Non ama le armi, crede nella giustizia ma a modo suo, e crede che, per ottenerla, la legge ufficiale non basti.
Molto diversa da lui, la commissaria Sonia Ascarelli, capo del distaccamento di Polizia al porto di Napoli: una sbirra di carriera, che crede nelle regole e nelle procedure – tutto quello che Palmieri non può soffrire.
Insieme a loro indaga l’ispettore aggiunto Michele Noviello. Noviello avrebbe voluto occuparsi di storia medievale, ma è finito a lavorare in polizia. E ha fatto bene: anche se nessuno lo direbbe mai, è nato per fare lo sbirro – perché oltre al fiuto ha una dote, l’umanità.