“Californie”: cinque anni nella vita di Jamila all’ombra del Vesuvio
Californie è il primo film di finzione di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, già apprezzati con le opere documentaristiche “The things we keep“, Premio del Pubblico al Biografilm Festival 2018, e “Butterfly“, Globo d’Oro come Miglior Documentario nel 2019.
Californie racconta cinque anni cruciali nella vita di Jamila, una giovane originaria del Marocco che vive con la sua famiglia a Torre Annunziata. All’età di nove anni Jamila coltiva grandi sogni e guarda al futuro con occhi limpidi e fiduciosi. Ma il rapporto conflittuale coi suoi coetanei e l’assenza della famiglia la spingono ad isolarsi e a proteggersi dietro una corazza che si fa sempre più spessa. Il tempo passa e Jamila vive la propria solitudine come una medaglia di cui vantarsi.
Risponde ai colpi, combatte e si prende ciò che vuole con una determinazione allo stesso tempo irritante e ammirevole. Ostenta sicurezza, ma l’enorme paura del rifiuto che cova nel profondo di sé, la tiene a distanza anche da chi vorrebbe darle una possibilità. Questo spinge la ragazza a rifugiarsi in un’esagerata idealizzazione del proprio paese d’origine e a dichiarare di volerci tornare al più presto. All’età di dodici anni Jamila prova a mettere insieme i soldi per pagarsi il viaggio in Marocco con qualche lavoretto e piccole truffe, trascorrendo le sue giornate circondata dall’indifferenza e senza alcun controllo. Quando la madre, a causa di un errore della ragazza, perde il lavoro di donna delle pulizie, Jamila nega di avere alcuna responsabilità, ma interiorizza il senso di colpa per ciò che è successo.
A tredici anni, senza neanche aver finito le scuole medie, lascia gli studi e comincia a lavorare a tempo pieno nel salone da parrucchiera Californie che sembra darle tutto ciò di cui ha bisogno: soldi, vestiti e messa in piega gratis. E persino un telefono tutto suo. Ma non sono solo i beni materiali ad appagare l’ego di Jamila. È il fatto che il suo capo le affidi delle responsabilità, dandole il riconoscimento che nessuno le aveva mai dato. Questo la spinge a passare tutto il suo tempo al lavoro nel salone. Jamila comincia a intuire lo sfruttamento di cui è vittima solo quando si rende conto di non essere padrona del proprio tempo, nemmeno per incontrare un ragazzo che le piace.
Proprio mentre la ragazza, dicendo una bugia, sta mettendo in atto un piano per incontrarlo, un imprevisto fa saltare tutto: gli assistenti sociali la sorprendono al lavoro e le impongono di tornare a scuola. Le dicono che è per il suo bene, senza rendersi conto che quel negozio rappresenta per Jamila tutto il suo mondo. La ragazza a scuola non torna, il suo futuro adesso appare quanto mai incerto. La sua intraprendenza e scaltrezza potrebbero farla andare lontano o spingerla a perdersi completamente, Jamila ha solo quattordici anni.
Attraverso il racconto intimo e delicato di questa palpitante pre-adolescenza, Californie, girato nell’arco di cinque anni, è la poetica ed avvincente rappresentazione di quante decisioni, apparentemente irrilevanti, determinino il futuro di un individuo, in bilico tra farcela e il soccombere di fronte alle difficoltà.