“Il cratere” di Silvia Luzi e Luca Bellino su Rai Play
IL CRATERE di Silvia Luzi e Luca Bellino è su Rai Play
Nel 2017, nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica della 74a Mostra del Cinema di Venezia, fu presentato l’esordio alla regia in un lungometraggio di finzione dei documentaristi Silvia Luzi e Luca Bellino (nel gennaio del 2025 è arrivato al cinema il loro secondo bellissimo film, “Luce“).
“Il cratere“, ora disponibile su Rai Play, sorprese piacevolmente critica e pubblico per le interpretazioni dei protagonisti, Sharon e Rosario Caroccia, per l’effetto straniante della sua narrazione e per il racconto della storia di un padre e di una figlia alle prese con una lotta contro una sorte infame da cui sfuggire, a cui ribellarsi a tutti i costi…una favola Disney al contrario.

La trama
Il cratere è terra di vinti, spazio indistinto, rumore costante.
Rosario è un ambulante, un gitano delle feste di piazza che regala peluches a chi pesca un numero vincente. La guerra che ha dichiarato al futuro e alla sua sorte ha il corpo acerbo della figlia, la sua indolenza da tredicenne.
Sharon è bella e sa cantare, e in questo focolaio di espedienti e vita infame lei è l’arma per provare a sopravvivere. Ma il successo si fa ossessione, il talento condanna. Il Cratere è una favola al contrario.

“Quel luogo che noi chiamiamo cratere è diventato famiglia, costellazione invisibile, confine indistinto, personaggio tra tanti” – i registi e il loro Cratere
Crater è il nome di una costellazione debole e incerta, invisibile perché estremamente luminosa. Crater sfavilla e non si vede, è percepibile a fatica e per una sola stagione. Di notte, in primavera e solo dal sud del mondo.
Abbiamo visto Rosario calpestare il suo cielo come un soldato il campo di battaglia, e imbracciare Sharon come arma solitaria e finale. Abbiamo scelto di stare con loro, attaccati alle loro vite, alla guerra dichiarata per costrizione e conservazione, nobile nelle intenzioni e beffata nell’effetto. E Rosario e Sharon hanno scelto di stare con noi, giocando la sfida di reinventare la propria vita. Volevamo rendere l’asfissia, la claustrofobia di un confine sigillato, l’oppressione di una mente che rimbalza su se stessa.

Volevamo raccontare la brama di rivalsa che è archetipo senza tempo né luogo. Con Sharon e Rosario la finzione si è amalgamata alla realtà, creando un dispositivo di parole inedite e gesti nuovi. Quel luogo che noi chiamiamo cratere è diventato famiglia, costellazione invisibile, confine indistinto, personaggio tra tanti. È lo spazio che alimenta le storie con la sua presenza incombente e il suo malessere tangibile e materico, dove la musica è insieme espediente narrativo e muscolo cardiaco del sogno collettivo. Melodia dialettale per libera scelta, e lotta sociale per vizio di alternativa.
Il cuore della lavorazione del film risiede nella scelta di coinvolgere direttamente nella fase di scrittura i protagonisti del film, rendendoli al tempo stesso autori dell’intreccio, forze motrici e carne della messa in scena. Sharon e Rosario sono sorgente di una favola sbilenca incline al cruccio e all’attesa, alla speranza che non è né ansia né prospettiva, piuttosto una sospensione fatta di scelte imperfette, di sogni e espiazione. Sono stelle che sfavillano, ma nessuno le vede.
Il brano che chiude il film è ‘Na stella, scritta per Gianmaria Testa da Fausto Mesolella. È l’unica canzone che Gianmaria ha cantato in dialetto napoletano. Questo film è dedicato a lui, amico carissimo tra i primi a conoscere il nostro progetto e a darci lo spunto di una stella luminosissima eppure invisibile, come è quel piccolo mondo che raccontiamo, come è il mondo che lui amava raccontare. Il Cratere non poteva che chiudersi con la sua splendida voce.
Silvia Luzi e Luca Bellino
Intervista a Silvia Luzi e Luca Bellino



IL CRATERE ANNO 2017
Regia: Silvia Luzi e Luca Bellino


IL CRATERE ANNO 2017