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“Via Caldieri, 66 – Paolo Sorrentino: lavori giovanili e cortometraggi” un libro di Stefano Loparco

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Paolo era un missile puntato verso il successoFrancesca De Gaetano

Dopo Dragoncelli di fuoco, “Via Caldieri 66” – Edizioni Il Foglio – chiude la personale indagine di Stefano Loparco sul Cinema di Paolo Sorrentino, prima della macchina da presa e nelle sue forme minori, in particolar modo fino alla realizzazione del film d’esordio, “L’uomo in più” (2001).

L’autore ha spiegato che il principio che ha ispirato il libro – ricco di testimonianze e materiali inediti – è: corto è dove Sorrentino sta. Così c’è tutto: i cortometraggi indipendenti del futuro premio Oscar e quelli della cerchia di amici (e i nomi sono quelli di Stefano Russo, Gianluca Jodice e con la presenza fissa di Bruno Grillo in veste di attore) a cui ha partecipato.

C’è anche Napoli, il Vomero e il Centro Culturale Giovanile di Via Caldieri, 66 – qualche stanza, la sala proiezioni e i bagni, attraverso una ripida scaletta, giù nella pancia del palazzo –, epicentro di umanità cinefile, talvolta teatro dell’azione filmica e macchina dei sogni per larga parte dei protagonisti del libro.

Pagine venute fuori anche grazie alle parole di: Francesca De Gaetano, Nina Di Majo, Gianni Ferreri, Maurizio Fiume, Claudio Gargano, Bruno Grillo, Gianluca Jodice, Laura Maresca, Giacomo Matturro, Luigi Petrucci, Leonardo Ragozzino e Stefano Russo.

E poi il racconto dei corti scritti e girati da Sorrentino e dal gruppo di amici: “Luoghi comuni” (1990) – insieme a Stefano Russo e Ivan Cotroneo –, “Dragoncelli di fuoco” (1994), “Un paradiso” (1994) – con Stefano Russo –, “L’amore non ha confini” (1998), “La notte lunga” (2001), “La partita lenta” (2009), “La fortuna” (2014), “Voyage au boat de la nuit” (2020) a firma Paolo Sorrentino; “Sventramento” (1995) di Stefano Russo; “Aromolè – L’infinito” (1994), “Fumetto” (1996) di Gianluca Jodice, ultimo capitolo di un Cinema immaginario nel segno del deforme, del surreale e dell’iperbolico e in nome di un Cinema napoletano che – con “Dragoncelli di fuoco” – avrebbe potuto essere. Ma non è stato.

Via Caldieri, 66 – Paolo Sorrentino lavori giovanili e cortometraggi” di Stefano Loparco. Prefazione di Bruno Grillo – Edizioni Il Foglio

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