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Cristiana Dell’Anna a Napoli per presentare “Francesca Cabrini”, il film sulla suora che portò speranza agli immigrati italiani in USA

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Il 3 e il 4 ottobre Cristiana Dell’Anna a Napoli saluterà il pubblico per presentare “Francesca Cabrini“, il film girato in America di cui è protagonista

Cristiana Dell’Anna, divenuta popolare con la soap “Un posto al sole” e apprezzata in “Gomorra-la serie“, “Qui rido io“, “Mixed by Erry” e “È stata la mano di Dio“, sarà a Napoli per presentare “Francesca Cabrini” di Alejandro Monteverde, opera di cui è protagonista con attori quali Giancarlo Giannini, John Lithgow e David Morse. A completare il cast del film Romana M. Vergano, Federico Ielapi e, per la prima volta sul grande schermo, Virginia Bocelli impegnata anche nella colonna sonora in un duetto emozionante con il padre Andrea.

L’attrice napoletana saluterà il pubblico, parlando dell’interessante personaggio interpretato, il 3 ottobre alle 21 al Cinema Modernissimo e il 4 ottobre alle 20 all’UCI Cinema di Casoria. Accolto con grande successo negli Stati Uniti dove è uscito l’8 marzo, Francesca Cabrini sarà nei cinema italiani come evento il 13, il 14 e il 15 ottobre anticipato da numerose anteprime.

Il film è ispirato all’emigrazione che, nei decenni successivi all’unità d’Italia, ha visto 18 milioni di italiani lasciare il proprio paese, alla ricerca di una vita migliore in Europa e nelle Americhe. La storia si focalizza sull’immigrazione degli italiani a New York, primo approdo per chi dall’Europa arrivava nel Nuovo Continente. Considerati dalla società newyorkese uno scarto del paese di origine, confinati nei bassifondi, i Five Points, utilizzati per i lavori più pericolosi e faticosi, costretti a vivere in condizioni igieniche disumane, impossibilitati a curarsi in caso di malattia, facili prede per la criminalità, gli italiani sopravvivevano in situazioni drammatiche, erano emarginati e inascoltati e i numerosissimi bambini rimasti orfani vivevano nelle fogne.

Francesca Cabrini” affronta, tra gli altri, un tema attuale come quello dell’immigrazione, proponendo una chiave di lettura ad un fenomeno che nella Storia ha caratterizzato e caratterizza l’esperienza dei popoli. Emerge chiaramente una metodologia d’azione che, per essere efficace, necessita da un lato la presa in carico, in prima persona, di chi è in difficoltà e dall’altro il coinvolgimento delle istituzioni e dei mezzi di comunicazione, costretti a prendere una posizione che inevitabilmente si trasforma in azione. Che tipo di mondo vogliamo e cosa siamo disposti a fare per ottenerlo? Questa è la domanda imprescindibile che deve accompagnare l’agire umano, a tutti i livelli…ed è il dubbio principale da cui parte l’opera cinematografica di Monteverde per raccontare la storia di Suor Francesca Cabrini.

La trama

Nei bassifondi di New York, sull’isola di Manhattan, a fine Ottocento Francesca Cabrini è la prima donna a capo di una missione oltre oceano, in una città le cui strade e le cui fogne, a detta degli stessi newyorkesi, sono l’unico luogo di vita possibile per i numerosi orfani.

Siamo partiti per l’America credendo che le strade fossero lastricate d’oro e invece abbiamo scoperto che sono ricoperte di bambini”, così un immigrato italiano scrive in una lettera che muoverà Papa Leone XIII ad autorizzare la missione della giovane suora.

Il coraggio e la ferrea volontà di non permettere ad alcuno di interferire con i suoi progetti apostolici ed educativi consentono a Francesca Cabrini di superare gli ostacoli politici, culturali ed economici, aprendo nuovi orizzonti di senso e divenendo un faro di speranza.

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