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MILIONARI di Alessandro Piva – una appassionante crime story tratta da una storia vera

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Milionari” è una appassionante crime story, stile “Quei bravi ragazzi“, firmata dal regista, salernitano di nascita barese d’adozione, Alessandro Piva, venuto alla ribalta con titoli come “La Capagira” e “Mio cognato“. Liberamente tratto dal libro “I Milionari – ascesa e declino dei signori di Secondigliano” scritto da Giacomo Gensini col PM Luigi Cannavale, il film di Piva narra l’ascesa e la caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde della sopraffazione.

Trent’anni di storia di una delle città più belle e discusse del mondo, il sogno di un ragazzo che si fa travolgere dalla brama di un potere fine a se stesso, per diventare l’incubo di un uomo e di chi gli vive accanto. Anche se romanzata la storia è quella del clan egemone a Secondigliano tra anni 80 e anni 90, quello del famigerato Ciruzzo ’O Milionario, ossia Paolo Di Lauro che, dopo anni di potere assoluto e di guadagni inimmaginabili si trova a dover fronteggiare una guerra fratricida per una scissione inevitabile.

Partendo dalla figura di un comprimario Alessandro Piva segue diligentemente la lezione di Scorsese (a cominciare dalla voce narrante), e come in “Quei bravi ragazzi” anche in “Milionari” non è il boss il protagonista della storia, ma uno degli uomini fidati che resta in bilico tra la smania di potere e di ricchezza e la volontà di estraniare la famiglia dagli affari del clan.

Se i protagonisti Francesco Scianna e Valentina Lodovini confermano la loro bravura pur alle prese con la lingua napoletana che solo in alcuni momenti pare fargli difetto, il resto del cast sorprende per intensità e realismo emotivo a cominciare da Gianfranco Gallo imperioso nei panni di Don Carmine, passando per lo spietato Piragna di Salvatore Striano.

Convincenti al limite della perfezione Carmine Recano, Francesco Di Leva e Vincenzo Pirozzi rispettivamente nei ruoli di Gennaro, fratello di Alendelon, di Babbà e di Cicciobello. Meritano un plauso Daniele Boccarusso, Clotilde Esposito ed Emanuele Vicorito, i protagonisti da adolescenti, così come Alessio Gallo, lo Sciupatiello figlio di Don Carmine. Una certezza anche se per ruoli minori la bravissima Rosaria De Cicco, Ivan Castiglione, Salvatore D’Onofrio, Adele Pandolfi, Antonella Morea, Antonio Saponara, Lello Radice.

Parlando del suo film Alessandro Piva dice:

Milionari racconta un’intensa vicenda individuale, innestata in un inquietante spaccato di storia del nostro paese. Mi piaceva l’idea di affidare il respiro della narrazione a un grande protagonista da tenere per mano. Crescere insieme a lui, invecchiare, vincere e perdere con lui. Cambiare. 

Accanto ai due attori principali, che pur non essendo napoletani si sono calati con talento e dedizione nei ruoli, il cast attinge a un vasto, stimolante vivaio di talenti partenopei; gran parte della troupe fa riferimento a professionisti campani o che – penso al direttore della fotografia – hanno vissuto molti anni a Napoli. Mi è parso naturale ricorrere a chi conosce le ambientazioni che siamo stati chiamati a restituire. E anche la regia ritrova certe atmosfere, essendo io nato in Campania da una famiglia che aveva fretta di affrancarsi dalle proprie origini.

Ecco, Milionari è in fondo un modo per fare i conti con radici che talvolta a fatica riesco ad accettare, certe pulsioni profonde che agitano tanti come me, e che forse giustificano la voglia che abbiamo di raccontare luci e ombre, santità e nequizie del nostro paese.

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